Luogo comune n. 8:

E’ INUTILE FARE LA RD PERCHE’ IL COMPOST SI PUO’ OTTENERE ANCHE DA SELEZIONE MECCANICA

E’ falso, perchè:

Solo la RD consente la necessaria purezza merceologica

Nella gestione dei rifiuti negli ultimi decenni si è senz’altro registrata qualche innovazione, ma in generale si tratta di un settore che ha goduto una evoluzione tecnica e tecnologica molto limitata. Ad esempio, i macchinari lacerasacchi disponibili sul mercato hanno un’efficienza di rimozione ben lontana dal 100%: ed è per questo motivo che è vivamente raccomandabile l’uso dei sacchetti in plastica biodegradabile nelle RD dell’organico. Non deve stupire che anche la separazione meccanica della frazione organica residua nei rifiuti indifferenziati sia ben lungi dall’essere pienamente efficace.

Il metodo principale impiegato a questo scopo rimane sempre quello della selezione in vagli rotanti, nei quali i residui organici tendono a passare attraverso i fori, per finire nel sottovaglio. Si tratta di un procedimento abbastanza soggetto ad errori, in quanto nel sottovaglio finiscono per essere presenti frammenti di piccola dimensione di diversi tipi di materiale: cappucci di biro, graffette e linguette di metallo, elastici, frammenti di pellicola alimentare, ecc.

Si deve inoltre tenere presente che in ogni sacchetto della spazzatura i residui organici permangono per molto tempo frammisti con ogni altro tipo di rifiuto anche prima della selezione. Da questo contatto prolungato deriva un rischio di contaminazione accidentale della frazione compostabile da parte di sostanze indesiderate o inquinanti, come residui di insetticidi, solventi, prodotti per la pulizia per uso casalingo, o anche lo stesso sale da cucina.

Il rischio di contaminazione accidentale dei rifiuti organici è così forte che persino alcuni impianti di compostaggio che lavorano frazione organica selezionata mediante RD fanno molta fatica ad ottenere compost utilizzabile in agricoltura piuttosto che per copertura quotidiana delle discariche. Ciò succede quando il materiale proviene da sistemi di RD mal progettati o semplicemente inadatti, come la RD mediante cassonetti stradali, che tipicamente portano al recupero di materiale con un eccessivo tenore di scarti indesiderati.

Bisogna quindi rassegnarsi: se dalla frazione organica dei rifiuti si vuole ottenere un compost di qualità e realmente impiegabile in agricoltura, la RD domiciliare è un passo obbligato. L’esperienza della Lombardia, in cui la maggior parte della popolazione è servita dalla RD della sostanza organica e in cui la percentuale di scarti rinvenuti nei rifiuti organici è prossima allo zero (si veda la pagina 13 del Rapporto sulla gestione dei rifiuti della Regione Lombardia), dimostra che si può ottenere materiale idoneo al compostaggio di qualità direttamente dalla RD, senza bisogno di ricorrere a inefficaci scorciatoie impiantistiche.